Tancas Abertas

Il santuario duecentesco di San Pietro di Sorres è uno degli esempi architettonici più preziosi e affascinanti del suo genere in Sardegna. Le vie del romanico fanno tappa a due passi dalla sommità meridionale del Monte Pelao, dove l’ex cattedrale è inserita in un’abbazia di monaci benedettini, sede di un importante laboratorio di restauro del libro, di una fornita biblioteca e di un Museo archeologico.

Ogni anno si dà luogo a un’emozionante rievocazione storica, la “Bastida di Sorres”, che richiama turisti e visitatori. Il complesso è il luogo ideale per trascorrere momenti tranquilli e rigeneranti. È possibile soggiornarvi nell’apposita area destinata all’accoglienza dei visitatori, con pernottamento che comprende colazione, pranzo e cena.

Poche centinaia di metri più a valle l’abitato di Borutta si estende lungo la via principale, dalla quale si diramano viottoli lastricati in pietra con le loro specifiche denominazioni in lingua sarda. È ancora vivo l’artigianato tradizionale e in particolare la lavorazione delle pelli.

Il paese sembra aver preso il nome da una grotta (in sardo guruta), la Ulàri, in cui dimora una tra le colonie di pipistrelli più numerose della Sardegna. La caverna ha restituito reperti archeologici attribuiti alla preistorica Cultura di Ozieri.