Tancas Abertas

Alle pendici meridionali del monte Lachesos, sul fianco della chiesa parrocchiale di Santa Caterina si erge la torre campanaria più elevata della Sardegna, che è diventata un po’ il simbolo della comunità. Mores è sinonimo di “paese delle fate” per via delle “domus de janas” presenti nel territorio.

Basti citare quelle di “Su Cunnu ‘e S’Acca” e di “S’Istampa de sas fadas”, mentre la grotta di Su Puttu Porchinu è del tutto naturale ma custodisce tracce di antichi insediamenti umani.

Fra le testimonianze archeologiche più importanti spicca il dolmen di Sa Covaccada, uno dei monumenti preistorici più rilevanti del suo genere a livello mondiale. Sul declivio meridionale del vicino Monte Santo si intravede invece “Su crastu de Santu Eliseu”, struttura tombale preistorica riutilizzata come eremo durante il Medioevo.

Nel centro del paese, vicino al convento dei frati cappuccini sono visitabili le chiese di Sant'Antonio e di Santa Croce, mentre nell’agro sono ben conservati i santuari campestri di San Giovanni Battista, di Santa Lucia di Lachesos e Nostra Signora di Todorache.

Mores è anche nota per essere un paese di centenari, per gli ottimi formaggi pecorini prodotti dalla Cooperativa allevatori e, da alcuni anni, per il suo autodromo, unico impianto nell’isola in grado di ospitare gare automobilistiche e motociclistiche di livello professionistico.