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Descrizione
Non esistono attestazioni documentarie dirette riguardo alla chiesa, ma si ipotizza che la sua costruzione risalga tra il XII e XIII secolo, sulla base dell’analisi formale dei ruderi.
Nel 1441 viene menzionato un villaggio di Curos (Curus), ormai abbandonato, che potrebbe essere collegato alla chiesa.
Attualmente, i resti consistono in un tratto di paramento murario lungo circa 18 metri in direzione est-ovest, con alcuni corsi basali dell’abside semicircolare a ovest. A est, dopo il recupero, sono visibili le fondazioni di un’abside sostituita da una facciata. Il paramento è realizzato con conci squadrati e pietra calcarea alternata a pietra vulcanica.
L’analisi suggerisce che l’edificio fosse a pianta longitudinale trinavata con absidi contrapposte. Questa tipologia, rara in Sardegna, accomunerebbe la chiesa di Curos alla basilica di San Gavino a Porto Torres. L’impianto potrebbe risalire alla seconda metà dell’XI secolo, pur con incertezze dovute alla mancanza di fonti documentarie.
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