Tancas Abertas

Il suo aspetto austero e solenne appare immutato da quasi mille anni. Realizzata in conci di trachite scura da maestranze pisane, fu edificata nell’XI secolo come cappella palatina per volontà di Giorgia, sorella del “giudice” Gonnario Comita di Torres.

I tratti caratteristici dello stile romanico-lombardo sono ben riconoscibili sulle pareti esterne, dai gradevoli archi a tutto sesto alla la bifora frontale, le monofore laterali, le lesene e le decorazioni ad archetti pensili. Sul lato destro svetta il campanile edificato in epoca più recente.

Due file di colonne affrescate incorniciano la navata centrale per condurre lo sguardo verso il magnificente Retablo maggiore, con al centro la pregevole statua lignea della Madonna del Regno. Lungo le due navate laterali si possono ammirare il retablo minore e altre significative opere d’arte pittorica. La tradizione vuole che nel 1238 vi sia stato celebrato il matrimonio tra l’ultima giudicessa Adelasia di Torres ed Enzo di Svevia.

Retablo maggiore

È il più grande polittico cinquecentesco della Sardegna e uno dei più maestosi d’Europa. Il retablo maggiore di Ardara svetta sull’altare della basilica di Nostra Signora del Regno, separandolo dall’abside dell’edificio religioso. Alto circa dieci metri espone trentuno dipinti incorniciati da fregi in legno dorato. Un’iscrizione vuole sia stato realizzato nel 1515 dall’artista Giovanni Muru su commissione dell’arciprete Johan Cataholo. Nelle tavole al centro è narrata la storia di Maria, mentre ai lati compaiono le iconografie di numerosi santi e profeti. Al centro dell’opera, gli stemmi della dominazione catalano-aragonese sormontano ai lati l’elegante nicchia che custodisce la statua lignea della Madonna col Bambino.